- Fare ricerca naturale significa fare domande alla natura
- Guarda ed ascolta solo ciò che la Natura ha da mostrarti e da dirti e non quello che il capo del tuo dipartimento di ricerca vuole che tu veda.
- Se vuoi fare veramente ricerca naturale, dimentica per un istante anche tutto quello che sai e sii pronto a rimetterlo in discussione.
- Solo dopo aver accuratamente valutato un risultato, paragona ciò che hai visto con quello che già sai. e non cercare di essere acuto o intelligente.
- Non cercare di essere acuto o intelligente, sii umile.
- Non potrai mai essere un vero ricercatore se temi i commenti, il giudizio o il parere dei tuoi colleghi su di te o sulla tua ricerca.
- Non cercare di “controllare” l’esperimento, non alterarlo.
- Prima cdi tutto erca di comprenderlo e poi eseguili fedelmente secondo la sua esatta descrizione ed eventuali varianti vanno inserite alla fine non all’inizio.
- Se sei sicuro di te stesso abbi completamente fiducia dei tuoi sensi ma poi controlla i risultati anche con strumenti che siano indipendenti da essi.
- All’interno dell’accumulatore di E.O. per esempio, fidati delle tue sensazioni di calore ma poi usa anche un termometro per confermarle.
- Non sviluppare idee su qualcosa che non hai mai visto.
- Guarda ogni cosa o processo dal punto di vista della sua esistenza e funzionalità.
- Non cercare di capire un aereo da ciò che sai di una pentola a pressione. Anche una locomotiva, che pure le assomiglia, è molto di più di una semplice pentola a pressione
- Qualche ricercatore giudica ancora un bione di terra, vivo, da ciò che sa di uno stafilococco morto e colorato Gram o giudica l’E.O. da ciò che conosce della statica.
- Se scopri una nuova funzione di base della natura, sii pronto a rivedere le tue vecchie idee.
- Non cercare di nascondere i tuopi errori, parla di essi in modo franco e sii orgoglioso di conoscerli. Essi sono i più sicuri indicatori della tua strada.
Una ragionevole domanda che possiamo porci in campo oncologico è: “Com’è possibile che la ricerca oncologica nonostante tutti questi anni di intense ricerche e miliardi di dollari spesi non è ancora riuscita a scalfire nemmeno un pò l’enigma del cancro?
Possiamo anche chiederci: “…ma la ricerca oncologica sta veramente cercando nella direzione giusta oppure é necessario ed opportuno cambiarla?”
Tutti sappiamo che tra i problemi irrisolti dell’oncologia quello più indagato è come si forma la cellula cancerosa.
Per la ricerca oncologica classica non c’é dubbio che essa si formi da una mutazione genetica della cellula sana.Per spiegare la sua origine, i ricercatori hanno indagato in numerosi settori cercando cause virali, immunologiche o genetiche ma fino ad oggi non sono mai approdati a nulla di definitivo.
Nonostante il bilancio non proprio soddisfacente, molti credono ancora che per ciò che dovrebbe essere la terapia, un vaccino, le cellule staminali o i farmaci “intelligenti” prima o poi risolveranno il problema.
Ma come è possibile che una cellula sana diventi cancerosa e sia capace di distruggere un organismo per altri versi sano?
In fondo, la cellula cancerosa è un organismo molto fragile, si uccide con un soffio e quando è aggredita è incapace di opporre una resistenza efficace.
In verità le cellule dei tessuti colpiti, molto prima delle manifestazioni più visibili della malattia, subiscono delle modificazioni che solo in seguito portano alla formazione della cellula cancerosa.
Vedremo tra breve come sia un errore credere che la cellula cancerosa si sviluppa direttamente dalla mutazione genetica di una cellula sana.
Molto probabilmente se la lotta contro il cancro non ha raggiunto gli obiettivi che si era proposta di raggiungere è perché ha continuato a considerare la cellula cancerosa come l’oggetto della ricerca senza rendersi conto che il cancro non è la malattia di una cellula ma la malattia di tutto l’organismo.
segue con ONCOGENESI (come si forma la cellula cancerosa)